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si parla di INTELLIGENZA ARTIFICIALE senza le BASi sulla qualità delle informazioni!

IN BREVE….il 98% delle attestazioni OIV sono SBAGLIATE!!!!!

L’apertura delle informazioni: un pilastro della società democratica e digitale

L’apertura delle informazioni – spesso indicata con il termine open data – rappresenta un principio essenziale della società dell’informazione e della democrazia contemporanea. Essa consiste nella possibilità di accedere, riutilizzare e condividere liberamente dati e conoscenze, in particolare quelli detenuti da enti pubblici, a condizione che siano disponibili con licenza aperta e in formati tecnicamente riusabili.

Il concetto, apparentemente semplice, è in realtà profondamente trasformativo: i dati prodotti grazie a risorse pubbliche devono essere accessibili a tutti, non solo per garantire trasparenza, ma anche per promuovere innovazionepartecipazione civica e controllo democratico. L’apertura dei dati pubblici consente, ad esempio, di monitorare la spesa pubblica, migliorare i servizi, studiare fenomeni sociali e sviluppare soluzioni digitali a beneficio dell’intera collettività.

A livello normativo, l’apertura delle informazioni nella Pubblica Amministrazione è regolata da strumenti giuridici chiave come il Decreto Legislativo 33/2013 in Italia, che disciplina la trasparenza amministrativa, e la Direttiva (UE) 2019/1024, che promuove l’uso di dati pubblici in formato aperto e a fini di riutilizzo economico e civico.

Un riferimento fondamentale per comprendere i livelli di apertura è il modello a cinque stelle di Tim Berners-Lee, ideato per guidare le amministrazioni nella pubblicazione di dati in modo progressivamente più utile e riutilizzabile. Questo modello distingue cinque livelli:

  • ★ Dati disponibili online con licenza aperta, anche in formati non strutturati o chiusi (es. PDF, DOC);
  • ★★ Dati in formato strutturato, ma proprietario (es. Excel, XML);
  • ★★★ Dati strutturati e in formato aperto, quindi pienamente riutilizzabili (es. CSV, JSON, ODS);
  • ★★★★ Dati con URI univoci, che li rendono collegabili semanticamente;
  • ★★★★★ Dati collegati ad altri dati aperti, secondo standard del web semantico (es. RDF, JSON-LD).

Questa classificazione, oggi ampiamente adottata, mette in evidenza come la sola pubblicazione online non sia sufficiente: per essere veramente “aperto”, un dato deve essere licenziato, strutturato e tecnicamente accessibile in modo duraturo e interoperabile.

Naturalmente, l’apertura delle informazioni comporta anche delle sfide. È necessario trovare un equilibrio tra trasparenza e protezione dei dati personali, garantire l’affidabilità dei dataset, evitare la frammentazione dei formati, e promuovere l’alfabetizzazione digitale, affinché il dato aperto sia anche comprensibile e utile ai cittadini.

In conclusione, l’apertura delle informazioni non è solo una questione tecnica o amministrativa, ma una vera e propria scelta politica e culturale. Essa riconosce nei cittadini non semplici destinatari di servizi, ma protagonisti attivi nella gestione e nel miglioramento del bene pubblico. Promuovere l’accesso, il riuso e la qualità dei dati significa costruire una società più giusta, consapevole e partecipativa.

Nota su XML:

  • XML è un formato strutturato e formalmente aperto, ma:
    • può valere ★★ (2 stelle) se usato senza schema documentato o senza licenza;
    • raggiunge ★★★ (3 stelle)solo se:
      • ha licenza aperta esplicita (es. CC-BY),
      • usa schemi aperti e ben documentati,
      • è facilmente riutilizzabile.